Scenari
e profeti 2024

Scenari e profeti 2024

di Alberto Mattiacci

“The Economist” è la più autorevole rivista mondiale di economia (e di tutto ciò che le gira intorno, come la geopolitica, la scienza, ecc.). Ogni settimana offre la propria visione liberista, con stile e metodo apprezzati anche da chi non sempre vi si trova d’accordo. Ogni dicembre, poi, l’Economist si lancia coraggiosamente in avanti e propone dei temi che, a suo parere, daranno forma ai dodici mesi successivi. Qui vanno dette due cose. La prima: non si tratta di previsioni -es. le cose andranno così e così- ma di elementi utili a fare scenari. In pratica si identificano dei trend -es. una probabile crescita degli investimenti in energie rinnovabili- qualche fatto più di altri impattante sulla vita socioeconomica del pianeta -es. elezioni USA- e su questi si conduce qualche ragionamento, sempre basato su misure.

La seconda cosa è che l’Economist inizia sempre questo esercizio scusandosi per gli errori di valutazione commessi l’anno precedente. Questo non è da tutti. Cosa dice Economist del 2024? Nulla di particolarmente sorprendente, se non il consigliare di essere pronti ad essere sorpresi: il recente passato dovrebbe insegnarci, infatti, che il grado di incertezza e indeterminatezza degli avvenimenti è elevato. Quindi, fra tanti fatti prevedibili -es. importanti elezioni globali, possibili “guerre fredde” (USA-Cina) e perduranti “guerre calde” (Russia-Ucraina)- potrebbe infilarsi l’imprevisto. Sembra ovvio ma non lo è, in un tempo in cui tutti si lanciano a fare i profeti.

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Ultimo aggiornamento: Mercoledì 13 Dicembre 2023, 06:00
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